Storie ciniche

La natura umana è davvero curiosa”. La frase in questione è presa in prestito proprio da uno dei racconti di W. Somerset Maugham, intitolato ironicamente “La coppia felice” e perfettamente integrato nel contesto narrativo, al sapore di arsenico, che permea questa raccolta di storie: Storie ciniche, appunto, edito da Adelphi. I lettori sentimentali o amanti dell’happy end sono avvisati!

Del resto, la fama di Maugham (autore di Schiavo d’amore, La luna e sei soldi, Il filo del rasoio…), uno degli scrittori britannici più famosi, prolifici e sprezzanti del XX secolo, parla chiaro, optando per il bisturi tagliente, piuttosto che il guanto di velluto, nell’indagare e raccontare l’umanità, colta in “flagranza” durante l’esercizio delle sue debolezze.

Complice l’atmosfera di fine estate, mi addentro nella lettura di questo libro: undici racconti, undici gioiellini di perfidia che gareggiano tra loro nel descrivere, con ironia affilata e freddezza chirurgica, le passioni, le astuzie, i tradimenti, e persino gli omicidi, di uomini e donne apparentemente “qualsiasi”, eppure così realisticamente inquietanti nel naufragare dentro la casualità della vita.

E sarà la completezza nella brevità degli scritti, la descrizione minuziosa e calzante dei personaggi nello svelamento delle loro vere attitudini, il ritmo inarrestabile, lo stile implacabile e raffinato (ben restituito dalla traduzione di Vanni Bianconi) con cui Maugham “infierisce” sui protagonisti, a rendere questa lettura tanto irresistibile e divertente, quanto immune dal sentimento, quasi “anaffettiva”.

Capita, dunque, d’imbattersi in Louise, donna debole di cuore ma resistentissima nell’ottenere ciò che desidera (anche con l’inganno), apprendere le gesta del capitano Forestier, gentiluomo e impostore, filosofeggiare su “apparenza e realtà” in compagnia della giovane Lisette, assai abile nel conciliare tali opposti, indagare i terribili segreti di “coppie felici” o di matrimoni mortali… almeno per uno dei due coniugi.

E se volete un assaggio del Maugham-pensiero, ecco una frase, tratta dal racconto “La virtù”, che lo sintetizza “amabilmente”:

Se è cinico guardare in faccia la verità e applicare il buonsenso alla vita e agli affari di cuore, allora sono senz’altro cinico, e pure odioso, se vuoi”.

Chissà cosa avrebbe scritto di noi, il “caro”, argutissimo Maugham… medico, scrittore, commediografo, agente segreto, grande viaggiatore e cinico per eccesso di onestà.