Male d’amore

Trama e recensione di “Male d’amore”, opera di Angeles Mastretta, edito da Giunti Editore.

Nel Messico delle fine dell’Ottocento e dell’inizio del Novecento, la bella Emilia Sauri combatte per la rivoluzione e vive una duplice storia d’amore… L’amore con il rivoluzionario Daniel: fin dall’infanzia un rapporto alterno ed eterno di complicità e abbandoni… E l’amore anche per il dottor Zavalza, con cui vive anni di pace amorosa, a cui attribuisce senza esitazioni la paternità dei suoi tre figli, e che sa come curare il “male d’amore” che Daniel le infligge. Resterà legata a entrambi, e fedele ai propri ideali di libertà.Emilia vuole esser viva e libera: dai genitori ha ereditato la passione per la medicina e per la letteratura, dalla zia Milagros l’anticonformismo e la fedeltà ai propri ideali, ma anche agli impulsi del cuore.

Amare. E’ questo l’imperativo che domina la vita di Emilia, non per sua scelta, ma perché per lei amare significa vivere. Ma solo lui, l’uomo che conosce da sempre, l’uomo, l’unico, in grado di donarle le ali e allo stesso modo di inabissarla. Tutto il resto, tutto ciò che c’è intorno è un contorno, la gioia della propria famiglia e il male della guerra civile, per quanto influenzino la sua vita.

La nostra protagonista trascorre il tempo come in apnea, per riemergere ogni volta in cui ha la possibilità di vedere lui, di sentire il suo odore, di toccare il suo corpo.

È difficile rendere in poche righe la passionalità dei personaggi, che per la loro realtà d’essere, prendono forma e vita nella nostra mente.

Il romanzo è un capolavoro, non poteva essere altrimenti, visto il talento di Angeles Mastretta, profondamente sensibile nel descrivere l’amore, quell’amore che prende anima e corpo. Il romanzo rende il lettore partecipe dei pensieri della protagonista facendo comprendere le sue azioni e dove va realmente il suo cuore. Consiglio la lettura alle ragazze romantiche e alle donne che magari vivono una “duplice storia d’amore” come la protagonista.