L’amuleto di Samarcanda

Trama e recensione di L’amuleto di Samarcanda, opera di Jonathan Stroud, edito da Salani editore

Inglese di nascita, classe 1970, Jonathan Stroud è considerato uno degli scrittori anglosassoni più famosi e più capaci degli ultimi anni: ha iniziato a scrivere quando era ancora giovanissimo e, dopo aver lavorato in una casa editrice, ha cominciato a pubblicare romanzi, specialmente per bambini, negli anni 90 del secolo scorso. Ad oggi Stroud è uno scrittore di successo, e senz’altro tra le sue opere più conosciute possiamo citare la Trilogia di Bartimeus, una serie di racconti conosciuti e letti in tutto il mondo.

Il primo romanzo di questa famosa saga s’intitola L’amuleto di Samarcanda, ed assieme agli altri due volumi che compongono la trilogia, è stato pubblicato in Italia da Salani.

In questo primo racconto viene presentato il protagonista della serie, il millenario jinn Bartimeus, un demone antichissimo, che costruì in tempi remoti le mura di Uruk, Karnak, Praga, e che adesso viene misteriosamente invocato nella città di Londra. Per quale motivo?

Ebbene, la sua missione sarà tutt’altro che facile: Bartimeus dovrà rubare il preziosissimo amuleto di Samarcanda ad un malvagio mago membro del Parlamento di nome Simon Lovelace, che vorrebbe utilizzare il gioiello per i propri scopi.

Il fatto curioso è che ad invocare il demone Bartimeus per una missione così ardua è stato un bambino di dodici anni, Nathaniel, che non pare assolutamente in grado di governare simili poteri magici.

Che ne sarà di lui e del demone? Riusciranno nella loro impresa? Che cosa succederà all’amuleto di Samarcanda?

Un romanzo che ha catturato l’attenzione di milioni di lettori in tutto il mondo, una storia avvincente, originale, appassionante, un vero capolavoro del genere fantasy che vi inviterà senza dubbio alla lettura degli altri due capitoli della saga creata d Jonathan Stroud.