Io dentro gli spari

Trama e recensione di Io dentro gli spari, opera di Silvana Gandolfi, edito da Salani editore

Silvana Gandolfi è una scrittrice italiana molto famosa soprattutto tra i lettori più piccoli: vive a Roma da quando era una bambina, si dedica soprattutto a viaggiare, e tra una meta e l’altra è riuscita a scrivere romanzi d’amore, racconti vari, novelle. Nel 1996 ha vinto il prestigioso Premio Andersen, dedicato appunto al genere della letteratura per l’infanzia.

A fine 2010 Salani ha pubblicato il suo romanzo dal titolo Io dentro gli spari.

In questo libro sono narrate principalmente due storie, che però poi in fondo ne divengono una unica: si tratta della vita di Santino, un bambino di 5 anni che vive in un piccolo paesino vicino Palermo, e di quella di Lucio, un ragazzino di 11 anni che invece abita a Livorno.

Santino appartiene ad una famiglia legata alla mafia, ha visto morire il padre ed il nonno in un agguato, e per poco anche lui non è morto quello stesso giorno, per mano di quella stessa gente. Lucio invece, nemmeno adolescente, a causa della lontananza del padre, che lavora all’estero, precisamente in Venezuela, deve fare il capo-famiglia, deve crescere in fretta, è costretto ad assumersi responsabilità pesanti per la sua età e a dimenticare i giochi con i coetanei.

In questo racconto le storie di questi due ragazzi s’intrecciano, tanto profondamente da divenire poi, infine, una vita sola. Ma cosa accomuna questi due protagonisti? Come si fonderanno le loro esistenze?

 

Un libro che, attraverso gli occhi dei bambini, vuole raccontarci il mondo della mafia, evidenziandone la crudeltà, la crudezza, la brutalità.

Una storia che prende spunto da vicende realmente accadute e che pone i lettori di fronte ad un tema delicato come quello del rapporto tra infanzia e criminalità organizzata: la Gandolfi vuole mostrarci come, già nei primi anni di vita, la cultura mafiosa miri a creare il mito dell’omertà nei bambini, ad incutere loro timore e spavento, a prenderne il controllo, rovinandone l’età della spensieratezza.