Il senso dell’elefante

Ci sono libri che richiedono tempo per entrarti dentro, come un regalo che all’inizio accogli con moderato entusiamo e da cui poi fai fatica a staccarti. Ed è quello che mi è successo leggendo l’ultimo libro di Marco Missiroli, Il senso dell’elefante.

Come avrete ormai capito, quella che nel blog ha l’animo (super) pet friendly è Dorothy ma, alla fine della lettura del volume di Missiroli, ho scoperto di avere una passione pet anch’io. Lo confesso: amo gli elefanti! Certo, non si tratta di un amico a quattro zampe ‘da salotto’, tantomeno di un compagno da passeggiatina nel parco, ma vi assicuro che i pachiderma meritano attenzione e un affetto particolare.

A farmelo scoprire è stato Pietro, “un uomo minuto che la sera non riusciva a coprire”, con un passato da prete di provincia, un presente da portiere di un borghese condominio milanese e un futuro da padre, forse…

Pietro, persona di poche parole, che diventa il centro di un mondo di affetti sottili, di silenziose e struggenti dedizioni. Pietro, la tessera del mosaico che mancava nella vita del fragile Fernando e di sua mamma Paola, dell’elegante avvocato Poppi, della piccola Sara, della sensuale Viola, dell’inquieto Riccardo e soprattutto di Luca, un giovane medico che conosce bene il confine tra vita e morte e spesso lo attraversa…

Storie di solitudini che finiscono per sostenersi a vicenda, proprio come fanno gli elefanti che si occupano del branco senza badare alla parentela, perché quello che li guida è “la devozione verso tutti i figli”.

L’amore verso una compagna può trasformare per sempre la tua vita, lanciarti in alto verso insperate vette di felicità o farti precipitare in basso nel dolore, come sa bene Pietro che ha incontrato la passione della sua vita in Celeste, “strega che non teme i fulmini di Dio”.

Ma l’amore verso un figlio è qualcosa di molto diverso. Come il mare di Rimini d’inverno, grande e magnetico, non puoi fare a meno di seguire il suo richiamo e affidargli il desiderio dei desideri: “Fa’ che lui… che lei….”. Una preghiera laica davanti al più grande degli altari.

Un libro che consiglio vivamente agli uomini in crisi di affetto paterno e alle donne che vogliono riconciliarsi proprio con loro. Parola di pachiderma friend 😉