Sonno profondo

Banana Yoshimoto è la scrittrice famosa per uno stile in grado di indagare l’animo umano con lirismo, ricreando al contempo  i codici di un linguaggio molto visivo ed evocativo (talvolta simile al fumetto giapponese femminile, lo shoujo manga, altre volte al mondo delle fiabe).

Con Sonno profondo, l’autrice investiga i meandri della psiche e i sentimenti di tre donne attraverso tre racconti  di vita che descrivono “la notte di alcuni personaggi che si trovano in una situazione di blocco, in una fase in cui il flusso regolare del tempo si è interrotto”.

Tutto fa parte del teatro in cui viviamo, questo è il messaggio del libro che affronta con semplicità disarmante questioni come morte, suicidio, confusione sessuale, drammi familiari. La penna della Yoshimoto si tinge ancora una volta di nero con questo libro (il terzo ad essere pubblicato qui in Italia), un velo di tristezza e nostalgia: il sonno profondo del titolo, è la metafora della mancanza di affetti sopiti, paure e solitudine. Eppure poesia, grazia e leggerezza rendono la lettura piacevole e veloce, una ninna nanna che culla il sonno dei lettori, profondo o meno.

Amore, amicizia, famiglia, morte: temi semplici, spesso banali, trattati con un’immediatezza ed una spontanea genuinità da diventare un motore coinvolgente che spinge con impeto non uno ma ben tre racconti: Sonno profondoViaggiatori nella notteUn’esperienza… Un’esperienza condivisa dalla stessa scrittrice: “tutte le mie esperienze di questo periodo, dal mangiare le anguille al vedere i fuochi, dal troppo dormire al troppo bere agli incontri con le persone, sono confluite in questo libro insieme a tante altre emozioni, solo cambiate nella forma”.

E se vogliamo dirla tutta, profondo non è solo il sonno della protagonista che trascorre quasi tutto il giorno dormendo, ma anche lo sguardo della narrazione che segue i personaggi e gli eventi che, alla fine dei conti, percorrono tutti uno stesso sentiero che ruota attorno al concetto di morte, il nodo centrale, il collante dei tre episodi, descritta tuttavia con leggerezza, quasi con dolcezza, come qualcosa non solo inevitabile ma necessario alla crescita di donne e uomini.

Con Banana Yoshimoto, malinconia fa rima con magia.