L’esatta melodia dell’aria

Trama e recensione de “L’esatta melodia dell’aria”, di Richard Harvell, edito da Casa Editrice Nord

Nella Svizzera del ‘700 nasce un bambino diverso da tutti gli altri, un bambino speciale, che vive il mondo attraverso l’udito. Cresciuto con la madre sul campanile della chiesa del villaggio, ha imparato a riconoscerne le mille sfumature e a vedere il mondo con gli occhi del suono. Moses vive così, assieme alla madre, finché il prete del villaggio tenta di lavare via la sua colpa affogando il ragazzino nel fiume. Ma Moses riesce a scampare miracolosamente alla morte e inizia una nuova vita nell’abbazia di San Gallo, dove entrerà a far parte del coro della chiesa. Dopo averlo sentito cantare, una ragazzina lo porta a casa con sé, convinto che la sua voce celestiale possa essere l’unico rimedio alla malattia della madre. Ed è proprio la sua voce pura, cristallina, educata da anni di ascolto religioso e vergine, che lo porterà verso un destino inaspettato. È proprio lui l’unico a poter carpire la melodia nascosta nell’aria e a mostrarla all’umanità, fino ad allora rimasta sorda al suo richiamo.
“L’esatta melodia dell’aria” è il capolavoro di Richard Harvell, acclamato dai critici letterari di tutto il mondo e diventato in poco tempo un caso editoriale. La sua storia è stata da molti comparata a una pietra miliare della letteratura, “Profumo” : mentre nel romanzo di Suskind a farla da padrone è l’olfatto, ne “L’esatta melodia dell’aria” il mondo è visto attraverso il senso dell’udito. È proprio tramite i suoni che Richard Harvell apre i nostri occhi, mostrandoci il mondo da un punto di vista nuovo, con una scrittura ricca di grazia, eleganza e delicatezza. “L’esatta melodia dell’aria” è, insomma, un libro da non perdere, capace di svelare un nuovo universo e di risvegliare i nostri animi, spesso troppo intorpiditi dall’abitudine.