Alle fonti del Nilo

Trama e recensione di Alle fonti del Nilo, opera di Wilbur Smith, edito da Longanesi.

Wilbur Smith non finisce mai di stupirci, da anni ci accompagna con le sue travolgenti avventure portandoci a spasso nel tempo in luoghi altrimenti irraggiungibili. Insomma, non si può fare a meno di parlare del nostro acclamato scrittore e quindi, eccoci qui pronti a raccontarvi un’altra delle sue storie. Con Alle fonti del Nilo arriviamo al termine della saga ambientata in Egitto, formata da Il dio del fiume, Il settimo papiro e Figli del Nilo.

È il più magico e mistico dei libri di Smith, ricco di elementi miracolosi, soprannaturali e divinità oscure. Il romanzo inizia con un’immagine straziante: l’intera civiltà egizia rischia di scomparire per sempre a causa della siccità che ha colpito il Nilo. Il maestoso fiume, da sempre fonte di vita, inizia inspiegabilmente a prosciugare lasciando che uomini e animali muoiano di fame.

Il faraone Nefer Siti, preoccupato, decide di rivolgersi al mago Taita che nel frattempo è in viaggio insieme al fedele discepolo Meren, alla ricerca del tempio di Sarasvati, luogo di Conoscenza e Rigenerazione. Nefer Siti lo prega di recarsi immediatamente alle sorgenti del fiume, là dove nessuno ha mai avuto il coraggio di arrivare. Solo Taita, infatti, grazie alla sua sapienza, al suo genio e alla sua magia può salvare la civiltà. Inizia così la spedizione alle fonti del Nilo attraverso territori selvaggi e pericolosi, paludi, montagne e terribili nemici. Smith cattura la nostra attenzione grazie al suo talento narrativo e a un’ineguagliabile ricchezza di dettagli che ci trasporta dritti dritti dentro l’azione. Wilbur Smith è uno degli autori più amati degli ultimi decenni, ha scritto più di trenta romanzi e venduto circa 120 milioni di copie in tutto il mondo.