Storia del magico incontro tra una ragazza e un cucciolo di balena che ha perso la mamma

Trama e recensione di Storia del magico incontro tra una ragazza e un cucciolo di balena che ha perso la mamma  opera di Lynne Cox, edito da Corbaccio

Sembra una favola, anche grazie al titolo e alla copertina, ma in realtà è una storia vera, per giunta autobiografica, questa di Lynne e di un cucciolo di balena. La protagonista è una nuotatrice e la storia si svolge quando è ancora molto giovane, al largo della spiaggia Seal Beach in California. E’ mattino molto presto, l’acqua è freddissima e scura ma Lynne, come fa’ tutti i giorni, si sta allenando e nuota per parecchio tempo. Proprio mentre sta per tornare a casa nota delle strane vibrazioni nell’acqua, come se ci fosse vicino a lei una presenza soprannaturale.

A poco a poco capisce che si tratta di un cucciolo di balena. Nonostante le sue dimensioni gigantesche è molto indifeso e la ragazza capisce subito che ha perso la mamma. Il cucciolone inizia e seguirla e lei realizza che non può uscire dall’acqua altrimenti il piccolo si spiaggerebbe. Resiste per ore in mare, combattendo fame, freddo e fatica. Quella della protagonista è una prova d’amore infinita, che viene ricompensata grazie al finale ritrovamento della madre e del ricongiungimento con il piccolo.

Non è tanto la sequenza degli eventi in sé che fa’ di questo un libro speciale ma piuttosto le atmosfere, le splendide descrizioni del mondo acquatico e della comunicazione tra essere umano e animale. I due infatti entrano quasi in simbiosi e l’amore per lui diventa un sentimento universale, da estendere alla natura in generale. “Non mi era mai capitato di trovarmi in acqua insieme a un essere così grande. Nuotai verso di lui. Avevo sentito dire che, a volte, i piccoli di balena grigia si lasciano avvicinare e accarezzare. Morivo dalla voglia di toccarlo”: questi sono tra i primi pensieri di Lynne durante il suo magico incontro, ed è evidente quanto rispetto provi nei confronti di questa creatura quasi soprannaturale, di cui la fragilità è simbolo di un ambiente messo a repentaglio sempre più spesso dall’arroganza e crudeltà dell’uomo.