Proibito parlare

Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomodedella Russia di Putin

È un libro pesante. Finire le trecento pagine è un’impresa.

Dispiace dirlo… ma andrebbe letto lo stesso; perché si conoscano retroscena scomodi di politicanti con pochissimi scrupoli e troppo potere.

Proibito parlare è una raccolta, in ordine cronologico, degli avvenimenti vissuti dalla reporter della Novaja Gazeta, Anna Politkovskaia: in Cecenia, durante l’ultima guerra; a Mosca, dopo l’attentato al teatro Dubrovka; e a Beslan, nei giorni della strage alla Scuola Numero 1.

Testimonianze di gente comune che sopravvive come meglio può. Il costante senso di paura della morte, che può arrivare in ogni istante: il fragore della propria porta di casa che cede in schegge durante un rastrellamento; il sibilo di una bomba sganciata da migliaia di metri di altitudine; il silenzio che segue lo sferragliare dei cingoli di un carro armato, o le risa di un soldato ubriaco prima di essere giustiziati con la sola colpa dell’aver incrociato la strada della persona sbagliata.

La Politkovskaia è lì, dove i diritti umani non sono presi neanche in considerazione. Spreco di toner da stampante su fogli intestati delle Nazioni Unite. È lì e denuncia. Tutti. In particolare il governo Putin, e tutte quelle eminenze grigie che deliberatamente hanno scelto un modus operandi privo di qualsiasi umanità. Perché la Seconda Guerra di Cecenia non fu una guerra di repressione, fu uno sterminio di massa. E la Federazione Russa non voleva troppa pubblicità.

Gli attentati terroristici di Mosca e Beslan, ad opera dei separatisti ceceni, come sappiamo sono diventati  famosi per le loro tristi conclusioni. In entrambe la gestione della crisi da parte delle autorità hanno lasciato pensare a una volontà intransigente, a scapito di un qualsiasi negoziato.

Vittime del momento e vittime a lungo termine. Dai morti del Dubrovka “liberato” col gas che non riconosce il nemico dall’amico, ai parenti delle vittime che mai avranno giustizia. Dai bambini di Beslan, ai sopravvissuti della Scuola N°1, gente trascinata a forza in un limbo la cui unica via di uscita è l’abbandono della ragione. Tutti abbandonati a sé stessi.

Cos’è la Russia oggi? Uno stato di diritto o un totalitarismo ammantato di democrazia? La Politkovskaia era convinta che la Russia di Putin rientrasse nella seconda casistica.

Anna era una sola, esile, ma forte persona. Le pallottole che la colpirono il 7 ottobre 2006, probabilmente neppure si accorsero che stavano strappando via una vita dedita alla verità e al coraggio. Indegne esecutrici di alti giudizi.

Un pensiero.

Martin Sheen e Marlon Brando nella penombra di rovine cambogiane, male illuminati da torce appese alle pareti… “L’orrore! L’orrore…”.

La guerra e i suoi massacri dimenticati. La storia che si ripete, la storia fatta dagli uomini egoisti e brutali. Uomini chiamati bestie, ma le bestie dovrebbero inorridire per il solo essere state messe a paragone con l’animale che più di tutti riesce a distinguersi, per la propria cattiveria.

DATI BIBLIOGRAFICI:
ISBN: 9788804567806
TITOLO: Proibito parlare
AUTORE: Anna Politkovskaia
EDITORE: Mondadori