Mente, sé e società

Trama e recensione di “Mente, sé e società”, opera di George Herbert Mead, edito da Giunti Editore.

Mente, sé e società è un’opera di psicologia sociale scritta da uno dei principali esponenti del Pragmatismo Americano. Il librospiega a fondo il pensiero dell’autore. Mead sviluppò  e espose le sue idee nel corso di Psicologia Sociale tenuto presso l’Università di Chicago dal 1900 in poi. Il libro è una sintesi accurata di quelle lezioni, curata da un suo allievo, il filosofo Charles W. Morris, ed è un testo che fa da punto di riferimento per psicologi, filosofi, linguisti e sociologi.

Nello stesso periodo in cui Mead sviluppò le sue idee, sempre in America, si  affermò la teoria del Behaviorismo (dall’inglese Behavior, cioè comportamento), concezione secondo cui la psicologia deve studiare il comportamento, in quanto direttamente osservabile e, quindi, non i processi psichici e la coscienza.

Per Mead, la mente è un processo, non un soggetto ed  è l’attività del pensiero. La mente, inoltre, non può svilupparsi al di fuori del processo sociale: “la mente individuale”, come dice lo scrittore, “può esistere solo in relazione alle altre menti con significati condivisi”.

Secondo Mead, il sé è “ciò che può essere oggetto a se stesso”, che è riflessivo, cioè che “può essere soggetto e oggetto.” Il sé, quindi, rappresenta un’esperienza riflessiva, simultanea l’attività organica e mentale di cui solo gli esseri umani  ne possono essere capaci . Il titolo del testo di Mead in lingua originale è Mind, Self and Society.

Sicuramente il libro in questione è un testo complesso e non adatto a tutti. Ideale per gli studenti di psicologia, sociologia e filosofia.