L’ultima riga delle favole

Trama e recensione di L’ultima riga delle favole, opera di Massimo Gramellini, edito da Longanesi.

Massimo Gramellini ha definito L’ultima riga delle favole una medicina per il cuore. Perché troppo spesso il nostro cuore esita davanti ai sentimenti per paura di soffrire. Questo è ciò che accade anche aTomàs,il protagonista,un uomo come tanti in cui tutti noi possiamo identificarci. È una persona disillusa, sfiduciata, ha paura di lasciarsi andare, di volersi bene. Teme di non riuscire a trovare la sua anima gemella proprio a causa del suo schivo e diffidente atteggiamento. Anche quando incontra la bella Arianna, finge indifferenza pur di non rischiare, ritrovandosi alla fine solo e stanco in preda alla depressione. Nello stesso tempo però nutre segretamente il sogno di un grande amore e sarà proprio questo sogno a salvarlo, a dargli la fiducia e la forza di credere in un futuro migliore pieno di affetto. Ambientata in un luogo immaginario, un anomalo sanatorio chiamato Le terme dell’anima, questa fiaba deliziosa ci insegna con dolcezza a sognare e a perderci nei sentimenti, a non reprimere gli slanci emotivi e a desiderare di vivere l’amore fino in fondo per potersi sentir dire alla fine, proprio come in una favola:“E vissero felici e contenti”.Massimo Gramellini vicedirettore de La Stampaha lavorato anche per Il Corriere dello sport e per il settimanale Specchio per il quale curava la rubrica “posta del cuore”. Collabora anche con la trasmissione di Rai Tre Che tempo che fa. Ha scritto anche libri di politica e sport. L’ultima riga delle favole è il suo primo romanzo pubblicato da Longanesi nel 2010.