Grammatica Italiana

Le interiezioni e le voci onomatopeiche

Un’altra parte invariabile del discorso è rappresentata dall’interiezione (dal latino intericere, gettare nel mezzo) o esclamazione, che serve ad esprimere un moto improvviso dell’animo che può essere di stupore come di gioia, rabbia o sdegno, paura e dubbio. Il sentimento espresso viene inteso dal contesto della frase. Generalmente viene seguita dal punto esclamativo. Non ha alcun legame sintattico con la frase in cui è inserita. Si potrebbe affermare, infatti che ogni interiezione vale per un’intera frase. Si utilizza per lo più nel discorso diretto. Nel parlato l’interiezione è espressa con un’intonazione particolare della voce, seguita da gestualità. Le interiezioni possono distinguersi sulla base della loro forma in:

  • interiezioni proprie se svolgono soltanto funzione esclamativa: ahi! esprime dolore fisico; bah! esprime indifferenza; toh! esprime meraviglia; mah! incertezza e perplessità; mmh! dubbio;
  • interiezioni improprie se espresse da nomi, aggettivi, verbi o avverbi in funzione esclamativa: bene!, forza!, coraggio!;
  • locuzioni esclamative o interiettive che sono formate da gruppi di parole o brevi proposizioni in funzione esclamativa: mamma mia!, che spavento!, santo cielo!, che gioia!.

 

Affini alle interiezioni sono molte voci onomatopeiche (onomatopea deriva dal greco onomatopoiía, creazione di un nome mediante l’imitazione di un suono). Si tratta, infatti, di quelle espressioni che imitano e riproducono, con il suono delle lettere di cui sono composte, in modo più o meno esplicito, rumori e suoni che ci circondano o versi degli animali. I vocaboli onomatopeici più comuni sono quelli che riproducono fedelmente eventi sonori molto noti es.: toc-toc per il bussare ad una porta. Le onomatopee sono molto usate nei fumetti in cui hanno lo scopo di esprimere in modo immediato, i sentimenti del personaggio che le pronuncia e i rumori dell’ambiente es.: ring per riprodurre lo squillo del telefono. I fumetti di origine inglese hanno introdotto anche nella lingua italiana alcune onomatopee della lingua d’origine come bang per lo sparo, sigh per esprimere dispiacere. Queste parole corrispondono a dei verbi onomatopeici della lingua inglese (es. to sigh significa sospirare). Termini onomatopeici non assimilabili alle interiezioni sono i verbi come miagolare, belare e chiacchierare.

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