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La storia di Mina

Trama e recensione di La storia di Mina, opera di David Almond, edito da Salani editore

David Almond, classe 1951, inglese di nascita ed abitante di Newcastle, è considerato uno tra i più grandi scrittori inglesi contemporanei: a mostrarne le capacità e renderlo subito famoso è stato il suo romanzo d’ersodio, intitolato Skelling, pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1998. Con questo testo Almond, a suo tempo, si è aggiudicato premi internazionali importantissimi, tra cui il Whitbread Children’s Award e la Carnegie Medal, e dal suo racconto sono stati tratti un film ed un’opera teatrale.

Ora Salani ci proprone un nuovo romanzo del medesimo autore, questa volta con il titolo La storia di Mina.

Questo nuovo libro di Almond ci parla appunto di Mina, una bambina solitaria e figlia unica, purtroppo rimasta orfana di padre. Dopo questo brutto avvenimento Mina è triste, abbattuta, più sola che mai: non vuole andare a scuola, non ha amici, le sue passioni sono semplicemente gli uccelli e le poesie di William Blake. Ed è così che passa le giornate, scrivendo sul diario mentre se ne sta nel suo nascondiglio preferito, una casetta su di un albero in giardino, oppure facendosi raccontare storie mitologiche dalla mamma.

Intanto riflette sul mondo, sul dolore, sulla vita e la morte, sulla perdita del papà, ed appunta tutto sul suo quaderno, che si riempie di storie, sogni e pensieri.

Mina sa che non potrà starsene in eterno sulla sua casetta, in cima all’albero, sa che prima o poi dovrà scendere, vivere la realtà, iniziare una nuova vita.

Ed intanto arrivano i nuovi vicini di casa, con un nuovo bambino: si chiama Michael, e chissà che non possa diventare proprio lui l’amico di Mina.

Che ne sarà di lei, delle sue riflessioni, della sua storia e di questo diario pieno di poesie?

Un libro molto dolce, una storia dedicata ai lettori più piccoli davvero appassionante e profonda, un racconto in cui, tra le disgrazie e le disavventure che dominano il mondo, si riscopre la bellezza di vivere.

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