Ragazzi

La ricerca della terra felice

Trama e recensione di La ricerca della terra felice, opera di Uri Orlev, edito da Salani editore

Uri Orlev, nato a Varsavia nel 1931, è uno scrittore polacco di origine ebrea che ha vissuto sulla propria pelle gli orrori dell’olocausto e della guerra: quando era ancora solo un ragazzino ha passato ben tre anni nel ghetto della capitale polacca, per poi venire deportato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Liberato nel 1945, vive oggi ad Israele assieme alla famiglia.

Salani, dopo diverse pubblicazioni, ci propone un altro romanzo di questo autore, questa volta dal titolo La ricerca della terra felice.

In questo libro è narrata la storia di Eliusha, un ragazzino di cinque anni che, proprio all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, si trasferisce assieme alla sua famiglia in una zona desolata del Kazakistan, abbandonando per sempre l’Unione Sovietica, dove aveva sempre vissuto. Mentre suo padre si arruola nell’Armata Rossa, il ragazzino rimane con la madre a casa e qui, in questo nuovo villaggio sperso nel nulla, dove gli abitanti sono musulmani, parlano un’altra lingua ed i viveri scarseggiano, Eliusha deve imparare a vivere. Egli, grazie alla sua grande forza di volontà, riuscirà nell’intento di costruirsi una vita serena in quel luogo ostile, farà nuove amicizie, imparerà a cacciare e a pescare, e sarà apprezzato da tutti.

Ma proprio quando le cose sembravano essersi sistemate per il meglio, ecco che Eliusha deve partire di nuovo: suo padre è morto in guerra, e sua madre allora decide di partire per Israele. Che ne sarà della vita di questo piccolo ragazzino alle prese con fatti più grandi di lui?

Un romanzo appassionante, una storia avvincente e profonda, che tocca argomenti molto delicati, dimostrando l’abilità dell’autore polacco di saperli affrontare in maniera adeguata, seria ma non eccessivamente cruda per dei lettori anche giovani.

 

Tags: , ,