La Chiave Maestra

Trama e recensione de “La Chiave Maestra”, di Agustín Sánchez Vidal, edito da Casa Editrice Nord

Il romanzo si apre ad Antigua, nel ‘500, dove Raimundo Randa aspetta che il tribunale dell’Inquisizione lo condanni. La sua colpa è quella di aver intrapreso un viaggio epico, attraversando tutto il mondo, convertendosi più volte e cambiando nome, per ritrovare i dodici frammenti della pergamena su cui sono tracciati simboli sconosciuti. È proprio questa la pergamena che il re Filippo II teneva stretta tra le mani al momento della sua morte, in cui ha sussurrato tre parole misteriose: “La Chiave Maestra”.
Oggi, cinque secoli più tardi, si riaprono cicatrici del passato. Sara Toledano ha fatto in tempo spedire due lettere prima di scomparire, una alla figlia Raquel e una a David Calderòn, promettente crittologo. I due scoprono così che Sara ha ritrovato ben quattro dei dodici frammenti della pergamena desiderata da Filippo II e per cui il suo antenato, Raimundo Randa, era stato processato dall’Inquisizione. I due intuiscono che quell’antico e misterioso documento è la chiave per ritrovare Sara e riuscire a salvarla, chiave che alcuni chiamano Maestra e che molti bramano a tal punto da essere disposti ad uccidere, pur di stringerla tra le mani …
“La Chiave Maestra” è opera di Agustín Sánchez Vidal, edito in Italia da Casa Editrice Nord.
Sebbene la traduzione italiana possa lasciare il lettore confuso, alle prese con molti nomi e riferimenti difficili da ricordare, il romanzo fornisce un interessante parallelo tra il XVI secolo e i giorni nostri, raccontato attraverso una storia affascinante, che può coinvolgere e dimostrarsi accattivante soprattutto nella seconda parte. Se si avrà la pazienza di superare la prima parte, un po’ prolissa nelle descrizioni ma necessaria al fine di comprendere la vicenda, “La Chiave Maestra” non lascerà delusi.