Il libro selvaggio

Trama e recensione di Il libro selvaggio, opera di Juan Villoro, edito da Salani editore

Juan Villoro, nato a Mexico City nel 1956, è un famoso scrittore, traduttore e giornalista messicano, che ha raggiunto il successo internazionale tra i lettori dopo aver vinto il Premio Herralde per il suo racconto intitolato El Testigo.

Nel suo romanzo Il libro selvaggio, pubblicato in Italia da Salani, Villoro vuole raccontarci un’avventura vissuta da lui stesso quando aveva solo quattordici anni e, poco dopo la separazione dei genitori e la fine della scuola, fu spedito dalla madre a trascorrere un periodo di vacanza a casa dello zio Tito.

Juan era sicuro che si sarebbe annoiato a morte dallo zio, un tipo bizzarro, una specie di bibliofilo con una casa enorme, tanto grande da perdervisi dentro, e migliaia e migliaia di libri nei suoi scaffali, tutti da leggere.

Ma in realtà la vacanza dallo zio Tito si rivelò per Juan tutt’altro che noiosa: egli scoprì che molti libri sono in grado di spostarsi, di cambiare collocazione da soli, di nascondersi al lettore fin quando non ne trovano uno degno della loro lettura. I libri insomma avrebbero vita propria, e sarebbero in grado non solo di muoversi nella biblioteca, ma anche di cambiare contenuto a seconda della persona che li sfoglia.

Inizia così la caccia del protagonista, accompagnato dalla pseudo fidanzata dello zio, Catalina, alla ricerca del libro selvaggio, un particolare testo che sembra negarsi sempre a tutti i curiosi, cambiando di continuo posto nella biblioteca.

Riusciranno a trovarlo?

Un romanzo fantasioso ed originale; una storia divertente e leggera; un racconto piacevole e travolgente, che vi catturerà pagina dopo pagina, tra magia, realtà ed immaginazione.