Heike riprende a respirare

Trama e recensione di Heike riprende a respirare, opera di Helga Schneider, edito da Salani editore

Helga Schneider, nata nel 1937 in Slesia, ex regione della Germania, oggi territorio polacco, è una scrittrice di origine tedesche ma oramai naturalizzata italiana, tanto da comporre le sue opere proprio nella nostra lingua. La Schneider è particolarmente conosciuta per il genere della letteratura per l’infanzia e per il fatto di occuparsi spesso e volentieri di tematiche legate alla seconda guerra mondiale: lei stessa infatti ha vissuto sulla propria pelle le conseguenza della guerra, visto che il padre partì per il fronte e la madre, per arruolarsi nelle SS, abbandonò lei ed il fratello a Berlino nel 1941.

 

Nel medesimo periodo storico e nei medesimi luoghi è ambientato il romanzo Heike riprende a respirare, pubblicato da Salani.

 

Siamo nel 1945, a Berlino, ed Heike, una bambina di soli dieci anni, si ritrova a vivere con la madre nello scantinato di una casa distrutta dai bombardamenti, nel bel mezzo degli orrori e delle ingiustizie della guerra. Il papà è disperso, non se ne hanno da tempo più notizie, e questa è solo una delle disgrazie che Heike è costretta a sopportare.

Ma dentro di sé la bambina sente che il padre è vivo e che prima o poi tornerà; e così confida queste sue speranze all’unico punto di riferimento che riesce a far suo: un albero di melo nel giardino della casa bombardata. Il melo diviene per Heike un vero amico, un confidente, un reale consigliere, uno spiraglio di vita fiabesca sullo sfondo di uno scenario disumano e crudele. Come crescerà questa bimba negli anni della seconda guerra mondiale, in una Berlino distrutta ed in mezzo a tutta la gente dall’animo ormai devastato?

 

Un romanzo dedicato ai bambini, che riesce ad affrontare temi difficili e dolorosi in maniera appropriata, leggera, fiabesca, rimanendo comunque una buona lettura anche per gli adulti: una storia commovente, dolce e fantasiosa.