Il momento è delicato

Con Niccolò Ammaniti non ci sono vie di mezzo: o lo ami o lo odi. E io faccio parte della prima categoria. Lo so che l’ex cannibale non ha fatto sempre centro, ma io un libro come Branchie lo tengo sempre ben in vista (nel caso un amico di passaggio ne avesse bisogno…) e poi tutto quel parlare di pesci mi ricorda l’acquario che avevo da bambina. Avete idea di quanto siano regali gli scalari? e infidi i pesci-gatto?

Insomma, lo confesso, a me Ammaniti sta simpatico. Quando lo leggo ho sempre la sensazione di avere a che fare con il compagno di classe delle medie, quello seduto in fondo, timido e un po’ impacciato, ma sorprendente nelle interrogazioni di scienze. Un dodicenne con qualche problema relazionale, ma un cervello niente male. Avreste scommesso su di lui anche voi!

Il momento è delicato è l’ultima fatica letteraria di Niccolò anzi, a dir la verità, è la seconda puntata, dopo la pubblicazione di Fango, della sua crociata in favore dei libri di racconti. Perché tanto impegno per un genere che gli editori italiani non amano e che raramente scala le vette delle classifiche? Tutta colpa dell’insonnia

Niccolò, infatti, dorme poco e trascorre spesso la notte in balia di pensieri e ricordi che finiscono per dar vita a un mix scoppiettante di idee e fantasie - “parenti strette dei sogni, roba buona da psicoanalisi” - che si rivelano poco adatte alla trama di un romanzo, ma spesso perfette per iniziare un bel racconto. Insomma, secondo l’Ammaniti pensiero il romanzo è “una storia d’amore” e il racconto “la passione di una notte”.

In queste pagine vi divertirete a mettere in naso tra improbabili e spesso tragici menage familiari, situazioni esilaranti e decisamente paradossali, personaggi a dir poco animaleschi (non perdete un’Alba Parietti versione alano) e attrazioni che lasciano il segno…

A questo punto non mi resta che consigliarvi di ‘buttarvi’ nella lettura de Il momento è delicato con lo spirito ‘emotivo’ giusto: leggerezza, disincanto e voglia di gioiosa seduzione.

Chi l’ha detto che un bel flirt valga meno di una tormentata storia d’amore?