Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore

Trama e recensione di Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore, opera di Iaia Caputo, edito da Corbaccio

Una sera d’estate, un gruppo di amiche, una chiacchierata tra donne è la situazione che dà lo spunto all’autrice per scrivere questo libro che è in realtà una conversazione virtuale sulle differenze tra sesso femminile e maschile nel parlare d’amore. Non vuole affermare la superiorità di nessuno ma sottolineare la diversa natura dei due linguaggi e approcci alla questione amorosa. Gli uomini sono più concreti, fanno anche meno attenzione ai dettagli e sono forse più diretti, le donne invece creano quasi un mondo a parte in cui il soggetto non è tanto l’amato quanto l’amore in sé.  Molto esplicativo è dunque il titolo scelto che riecheggia Carver e interessante è lo stile che sceglie l’autrice a metà tra quello di un saggio e quello di un romanzo.

Nasce tutto dallo stupore di un gruppo di amiche che, dopo aver chiesto a una di loro di chi è innamorata, si sentono rispondere che il fortunato è il marito con cui è sposata da più di vent’anni. Le donne sono dunque capaci di inventare e di reinventare l’amore e Iaia Caputo vuole esplorare  questa incredibile loro capacità. Descrive dunque interessanti esempi tratti dalla storia, dalla mitologia come Penelope o dalla vita quotidiana. Quando non è possibile reinventarlo si sogna altro, qualcosa di più grande, di più passionale e se ne parla. L’empatia che si crea con altre donne è un’alchimia speciale riservata solo a loro e non importa se sono felici di quello che hanno, se anelano a qualcosa di meglio o se si sono rassegnate al fatto che l’amore non può funzionare così come loro desiderano e magari si limitano soltanto a parlarne.