Balharà

Trama e recensione “Balharà” opera di Patrizia Argento, edito da 0111 edizioni

Balharà, un vecchio mercante che lavora nel Centro storico di Palermo. Questo personaggio ha delle caratteristiche particolari e appare come un suk arabo. Il vero protagonista della storia però è la Signora Pina invece è una vedova cinquantenne in pensione, un tempo faceva la maestra e ora vive nel ricordo del defunto marito Salvatore. La donna vive in uno stretto vicolo incastrato tra le viuzze del mercato, qui inaspettatamente divamperà un incendio che costringerà gli inquilini delle varie abitazioni ad abbandonare preventivamente le loro case. Quando la situazione ritorna nella norma, la signora Pina fa ritorno nella propria casa ma salendo al piano con l’ascensore scopre un bambino nascosto nell’antro della cabina. Infreddolito e spaventato, il piccolo ragazzino, che arriva da un altro paese, fa fatica ad esprimersi alla donna, che decide di non denunciare il fatto alla polizia. Autonomamente inizia ad indagare sulla famiglia dell’infante, chiedendo aiuto ad una squadra di investigatori speciali, composta da persone comuni, come il posteggiatore, uno studenti e altri abitanti del vicolo. La ricerca non sarà facile ma la collaborazione tra le persone della borgata porterà ad un risultato strabiliante. In questo romanzo dallo stile semplice e il linguaggio che richiama la tradizione siciliana, si svolge una storia ricca di sentimento. I temi principali fanno riflettere sull’importanza del rispetto per chi appare diverso da noi ma nutre il nostro stesso desiderio di appartenenza e felicità. In uno scenario che vuole farci sentire i sapori e i profumi della terra dell’autrice. Sfogliando le pagine di questo volume sarà inevitabile scoprire l’umanità della gente comune mentre nell’intrigo della ricerca il lettore si sentirà chiamato in causa in prima persona.