Quel che ora sappiamo

La storia che Catherine Dunne ci narra, attraverso le pagine sofferte di un diario familiare fatto delle confidenze personali dei componenti di una famiglia irlandese allargata, è la storia del compiersi di una tragedia e del faticoso suo superamento.

Lo si capisce fin dalle prime pagine. Il romanzo non è altro che un percorso a ritroso delle tappe che hanno condotto il giovane Daniel Grant a compiere il gesto sconsiderato e irreversibile che la Dunne ci descrive in quello che è un prologo all’intera narrazione. Un antefatto sconvolgente, che quasi ci costringe a continuare a leggere, alla ricerca disperata di una spiegazione plausibile per quello che ai nostri occhi non può che apparirci come un’azione senza senso.

Patrick è prima di tutto un padre. Ma ancora più autenticamente è un uomo che ha avuto dalla vita una seconda possibilità per essere felice: una seconda occasione per innamorarsi, dopo la morte prematura della moglie, e una nuova opportunità per essere un buon marito e un buon genitore. L’incontro con Ella, una donna splendida e intelligente di vent’anni più giovane, e la nascita inaspettata di un figlio maschio, Daniel, – dopo le tre figlie femmine del primo matrimonio – hanno reso possibile tutto ciò e, a cinquant’anni passati, Patrick si trova a vivere come una seconda giovinezza.

Tutto sembra perfetto. Daniel è un adolescente dai mille interessi, talentuoso violinista e disegnatore molto dotato. Ha un amico del cuore,quasi un fratello, con cui condivide tutto, e pur nella complessità di essere il frutto di un secondo matrimonio, all’interno di una famiglia allargata e per certi versi anche un po’ complicata, gode di tutto l’affetto e il calore di cui un figlio potrebbe mai avere bisogno.

Fino a una domenica di Settembre in cui tutto cambia, facendo sprofondare Patrick ed Ella sul fondo di una palude buia e melmosa La palude del dubbio, dell’inconsapevolezza, del rimpianto per non aver capito, del rimorso per non aver saputo agire.

Soltanto la ricerca della verità, per quanto infinitamente dolorosa, saprà riportarli pian piano a galla, rianimati dalla necessità quasi viscerale di scoprire che cosa ha portato Daniel a fare una tale scelta, nel tentativo non solo di rendergli giustizia, ma anche con l’obiettivo di sconfiggere l’odio e far sì che nessuno più ne resti vittima invendicabile.

Cartherine Dunne è una maestra nel raccontare i sentimenti. Senza annoiare, e senza mai diventare scontata o patetica. Ci racconta di donne e uomini veri, di emozioni autentiche, di sentimenti reali.

Ed è per questo che, vi assicuro, Quel che ora sappiamo non è un romanzo che si legge, ma che si divora.