Le affinità alchemiche

Premessa. Non sono un tipo particolarmente romantico e il miele lo metto soltanto sopra le fette biscottate. Non che sia un’insensibile, questo no. Ma qualche piccola difficoltà con i petali di rosa, le pubbliche serenate e i principi azzurri in groppa ai cavalli bianchi ammetto di averla.

Forse è per questo che ho letto Le affinità alchemiche storcendo la bocca e – sì, lo confesso! – pure scorrendo in modo piuttosto frettoloso alcuni passi particolarmente, per così dire, “zuccherini”.

Quello di Gaia Coltorti non è però un romanzo rosa. Sarebbe un errore prenderlo per tale. E non è nemmeno una banale rigovernatura di luoghi comuni e stereotipi tardo-adolescenziali pensata a tavolino da mercenari ultra-quarantenni, come succede, per venderne copie in quantità. L’autrice è giovane, giovanissima, e i suoi vent’anni sono i protagonisti assoluti di un romanzo dalla trama forse un po’ debole e scontata ma che ugualmente si sa rendere portavoce della percezione del mondo e della vita – autentica, appassionata, esasperata – di due giovani innamorati.

Due giovani che ardono di un amore proibito e travolgente, e che lottano contro le convenzioni di un mondo estraneo ed ostile, forti di un sentimento unico e incrollabile. Il tutto a Verona. Una Giulietta e un Romeo dei nostri tempi, che vestono Fred Perry e vanno a ballare in discoteca, resi così diversi da non potersi amare non dalla nascita in due famiglie nemiche, non ci sono né Montecchi né Capuleti, ma dall’appartenenza proprio alla stessa famiglia.

Giovanni e Selvaggia sono fratello e sorella, figli di due genitori fantasma separatisi dopo nemmeno un anno dalla nascita dei gemelli, e cresciuti quindi divisi e sconosciuti, in due città diverse, fino all’età di diciotto anni. Poi l’incontro, e la nascita di un amore inaspettato. Che diventa ragione unica di vita e di morte.

È irresistibile la freschezza di un amore acerbo e assoluto come quello di cui la giovane autrice ci narra. Un po’ deludente che il mondo conti talmente poco, agli occhi dei due innamorati, che ogni personaggio e ogni altro dettaglio alla fine manchino, nella descrizione della Coltorti, della profondità, lo spessore e il significato necessari a rendere la storia credibile al punto giusto.

In quello che può apparire tuttavia anche come un adolescenziale, tenero rifiuto del mondo arido e banale degli adulti da parte di due giovani anime innamorate, che solo l’uno dell’altra si vogliono sfamare, e che così allora ci conquistano, riportandoci alla memoria quel senso di onnipotenza che ingenuamente ci ha colto tutti quando ci siamo innamorati la prima volta.

DATI BIBLIOGRAFICI:
ISBN: 9788804626206
TITOLO: Le affinità alchemiche
AUTORE: Gaia Coltorti
EDITORE: Mondadori